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È professore ordinario presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove insegna Lingua e Letteratura Armena, Storia dell’Eurasia, Storia del Caucaso e dell’Asia Centrale e coordina l’Osservatorio di Politica e Relazioni Internazionali (OPRI). Per l’ISPI di Milano dirige il Programma di Ricerca su Russia, Caucaso e Asia Centrale. È presidente dell’Associazione per lo Studio in Italia dell’Asia centrale e del Caucaso (ASIAC).
Tra le sue pubblicazioni principali: Quando il Caucaso incontrò la Russia. Cinque storie esemplari (2015); L’Armenia perduta. Viaggio nella memoria di un popolo (2019); Storia degli armeni (con G. Traina, 2020); Storia della Crimea. Dall’antichità a oggi (2022).
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Fulvio Delle Donne è professore ordinario di Letteratura Latina Medievale e Umanistica presso l’Università degli Studi della Basilicata. È direttore di alcune collane editoriali italiane e straniere ed è componente del comitato scientifico di «Rivista di cultura classica e Medioevale» e «Spolia». È presidente del Centro Europeo di Studi su Umanesimo e Rinascimento Aragonese (CESURA). Nella sua ampia produzione scientifica coniuga metodi e interessi filologico-letterari con quelli storici, coprendo un arco cronologico che va dal VI al XVI secolo.
Ha pubblicato molte edizioni critiche presso la collana «Edizione Nazionale dei Testi Mediolatini d’Italia» (SISMEL) come le Epistolae di Nicola da Rocca (2003); la Historia Alphonsi primi regis di Gaspare Pellegrino (2007); il De verbis Romanae locutionis di Biondo Flavio (2008); il Breve chronicon de rebus Siculis (2017). Ha pubblicato inoltre anche per le collane «Fonti per la storia dell’Italia Medievale» e «Rerum Italicarum Scriptores». Tra gli ultimi volumi monografici si segnalano: Federico II: la condanna della memoria. Metamorfosi di un mito (Viella, 2012); Alfonso il Magnanimo e l’invenzione dell’Umanesimo monarchico. Ideologia e strategie di legittimazione alla corte aragonese di Napoli (ISIME, 2015); La porta del sapere. Cultura alla corte di Federico II di Svevia (Carocci, 2019), Federico II e la crociata della pace (Carocci, 2022).
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Peter Schreiner, considerato fra i maggiori studiosi al mondo della civiltà bizantina, è professore emerito di Storia e Filologia bizantina nell’Università di Colonia. Socio corrispondente dell’Accademia Austriaca delle Scienze, è vicepresidente dell’Association Internationale des Études Byzantines, presidente del Comitato scientifico del Deutsche Studienzentrum di Venezia, membro dell’Accademia delle Scienze di Gottinga e dell’Istituto Siciliano di Studi Bizantini e Neoellenici e socio d’onore dell’Associazione dei Medievisti Russi.
È autore di più di 500 pubblicazioni che abbracciano i vari aspetti della civiltà bizantina. Per le Edizioni di Storia e Letteratura ha dato alle stampe Il codice cumanico e il suo mondo (2005) e Byzantinische Kultur. Eine Aufsatzsammlung, I. Die Macht (2006). Con la Salerno Editrice ha pubblicato Costantinopoli. Metropoli dai mille volti (2009). Fra le altre sue opere, una edizione delle Cronache Brevi Bizantine (Die byzantinischen Kleinchroniken, 1975-1979, in 3 voll.), Konstantinopel: Geschichte und Archaologie (2007) e Byzanz 565-1453 (2008).
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Insegna Storia della Musica al Conservatorio A. Casella dell’Aquila.
Diplomata in Pianoforte al Conservatorio, si è laureata in Lettere e ha conseguito il dottorato in “Storia e analisi delle culture musicali” presso l’Università La Sapienza di Roma. Ha completato la sua formazione come visiting scholar presso la University of Chicago, presso la quale dal 2006 è Research Consultant per il “Center for the Italian Opera Studies”.
Dal 2018 dirige la Sergei Rachmaninoff Complete Edition per la Bärenreiter Verlag.
Ha collaborato con il prof. Philip Gossett all’edizione critica delle opere di Gioachino Rossini e oggi è Managing Editor della serie di edizioni critiche “Works of Gioachino Rossini” pubblicata dalla casa editrice musicale Bärenreiter di Kassel, per la quale ha realizzato come curatrice i volumi Chamber Music without Piano (2007, con Martina Grempler) e Vocal Chamber Music (2018, con Philip Gossett). Per la stessa casa editrice ha curato nel 2013 l’edizione critica dei 24 Capricci op.1 e delle 24 Controdanze inglesi di Niccolò Paganini.
Ha partecipato a vari convegni nazionali e internazionali. Ha scritto numerosi saggi, articoli e recensioni, voci per dizionari ed enciclopedie e programmi di sala per varie associazioni. Tra le pubblicazioni più recenti: Sgambati pianista: sintesi di antica e nuova scuola in Giovanni Sgambati: musicista dell’avvenire o epigono romantico a cura di B. M. Antolini e A. Bini (Roma, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, 2018), Esercizi di memoria (Il Saggiatore, 2017) e un saggio su Rossini e Dante, «Se nuova legge non ti toglie memoria o uso a l’amoroso canto…». Il recitativo ritmato di Rossini sull’episodio di Francesca da Rimini (in «AnDante». Dante e la musica: riflessioni interdisciplinari, a cura di Maria Teresa Argini e Alberto Rizzuti, Università degli Studi di Torino, 2018, pp. 121-139.
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Antonio Musarra è professore associato di Storia medievale presso Sapienza Università di Roma. Fellow di Harvard, si occupa di storia marittima e navale del Mediterraneo medievale, di storia delle crociate e dell’Oriente latino e di storia francescana.
Tra le sue pubblicazioni: Il grande racconto delle crociate (con Franco Cardini, Il Mulino 2019); Genova e il mare nel Medioevo (il Mulino, 2015); In partibus Ultramaris. Genova, la crociata e la Terrasanta, secc. XII-XIII (Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, 2017); Acri 1291. La caduta degli stati crociati (il Mulino 2017); 1284. La battaglia della Meloria (Laterza, 2018; Il crepuscolo della crociata. L’Occidente e la perdita della Terrasanta (il Mulino, 2018); Processo a Colombo. Scoperta o sterminio? (La Vela, 2018); Il Grifo e il Leone. Genova e Venezia in lotta per il Mediterraneo (Laterza 2020); Francesco, i Minori e la Terrasanta (La Vela, 2020); Medioevo marinaro. Prendere il mare nell’Italia medievale (Il Mulino 2021); Le crociate. L’idea, la storia, il mito (Il Mulino 2022); 1492. Diario del primo viaggio (Laterza 2022).
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Direttore del Museo Nazionale d’Abruzzo – L’Aquila.
Dopo la laurea con lode alla Sapienza con una tesi su Francisco Pacheco, si è specializzata all’Università degli Studi di Firenze con la tesi “Nuovi documenti su Spadarino” e ha conseguito il dottorato in Storia dell’Arte alla Sapienza con una ricerca dal titolo “Le decorazioni del Palazzo Santacroce-Orsini-Altieri a Oriolo Romano. I documenti, i committenti, gli artisti”. Ha completato la sua formazione con due Master in “Management – Promozione-Innovazioni Tecnologiche nella gestione dei beni culturali” e in “Museologia gestione e valorizzazione dei beni culturali”.
È entrata in servizio al Mibact nel 2010 come Funzionario storico dell’arte alla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria, dove ha ricoperto, tra i numerosi incarichi, quello di responsabile delle collezioni della Galleria Nazionale dell’Umbria e di ispettore storico dell’arte del territorio di Terni, Narni e Amelia. Ha svolto attività di progettista e direttore di lavori di restauro per opere d’arte mobili e ha fatto parte di numerose commissioni tecniche e comitati scientifici di mostre temporanee.
Dal 2015 insegna Storia dell’arte moderna alla Scuola di Alta Formazione dell’Istituto Centrale per il Restauro seguendo progetti di ricerca e tesi. Fa parte della redazione tecnico-scientifica del Bollettino ICR.